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Paesi e genti del Limousin :
qualche chiave per conoscere e comprendere.
  Les prochaines conférences  de Marie-France Houdart
Les conférences 1996-2003 (archives) de Marie-France Houdart
 
 
 mise à jour le 23 05 03
    - Le 7 février 2004,  à Biella (Piémont-Italie) 
    A l'occasion du jumelage culturel "VIVRE L'EUROPE" entre l'Université Populaire du Limousin et l'Università Popolare Subalpina- Marie France Houdart a été chargée, pour cette occasion, de faire connaitre le Limousin et Lamazière-Basse par une conférence illustrée de diapositives. 

    la présentation de la conférence de Marie-France Houdart à Biella 
     

    Il Limousin è una regione rurale, povera ma affascinante, bella ma poco conosciuta, e colma di contraddizioni : 
    - Dalle nostre parti, gli abitanti sono molto fieri del loro paese e lo amano sinceramente, tuttavia sentono il bisogno di lasciarlo e al tempo stesso un grande bisogno di tornarvi. 
    - Da noi, ci si mostra molto accoglienti nei confronti di coloro che sono di passaggio, e molto più riservati nei confronti di coloro che intendono restare. 
    -  La nostra regione ha conosciuto la sua età dell’oro nel Medio Evo; oggi è la regione meno popolata della Francia, una delle meno popolate d’Europa. 
    Cerchiamo di capire 

    1. Una  terra povera 

    Situato al centro della Francia, sul versante ovest e molto umido del Massiccio Centrale e a un’altitudine che va dagli 80 ai 900 metri, il Limousin è una vecchia terra granitica emersa nell’era secondaria, che poi si è consumata e disgregata per infine dare luogo a suoli poveri e leggeri che, benché piova molto, non trattengono l’acqua. 
     

    2. Una regione « ad alveoli » 

    Col susseguirsi dei secoli, il granito si è consumato in maniera diversa secondo la durezza della roccia. Il rilievo è cosi’ suddiviso in compartimenti, fatti di zone concave e di zone convesse, che costituiscono degli « alveoli ». 
     

    3. Una regione « aggirata » 

    Questa regione, che non aveva molti atout per attirare l’insediamento umano, è stata popolata piuttosto tardi. La popolazione si è installata sugli altopiani del Limousin con un ritardo sul resto della Francia di 2000-3000 anni. Ciò è avvenuto quando le regioni vicine – più clementi – sono diventate sovrappopolate. 
     
     
     
     

    4. Una regione fiorente nel Medio Evo. 

    Il Limousin ha tuttavia conosciuto dei periodi di prosperità : l’epoca gallo-romana e soprattutto il Medio Evo, dall’ XI al XIII secolo. Dopo le invasioni barbariche e secoli di declino, annesso al Ducato di Aquitania e collegato alla civiltà occitana del sud, il Limousin , noto per l’oreficeria e gli smalti, conosce un vera età dell’oro. E’ l’epoca in cui la lingua occitana limosina è parlata nelle corti di Spagna e d’Italia  e in cui sboccia, cresce e si propaga, a partire da Limoges, l’arte dei troubadour. 
     

    5. Delle tenute piccolissime : uno spirito di fierezza e di indipendenza. 

    La ripartizione della terra segue la topografia. Essa è divisa in piccole tenute ed è coltivata da fittavoli che, tramite il pagamento in natura delle imposte, sono quasi liberi sulla loro terra, che finisce col trasmettersi in modo ereditario.Anche se la tenuta è minuscola,  la terra costituisce il solo bene nobile che permette alla stirpe di radicarsi sul suolo.Si è « padroni in casa propria » 
     

    6. Centralizzazione e imposte. 

    Dal XIV al XVII secolo, la messa in atto di un regno centralizzato a Parigi fa perdere al Limousin la sua nobiltà, la sua chiesa, le sue élite intellettuali, il suo prestigio e, con l’introduzione di imposte da pagare in denaro, le sue ricchezze e i suoi uomini. 
     

    7. Per trovare una via d’uscita, 

    ? è necessario vivere in totale autarchia, trarre i massimo dalla terra,  cercare di vendere tutto quel che si può; ma se il cibo viene a mancare, si deve : 
    ? - « limousiner »,, cioè emigrare stagionalmente per poter ritornare con del denaro, soprattutto il denaro per le imposte, sia verso verso le città per lavorare come operaio nell’edilizia, sia verso le foreste per lavorare con il legno. Del resto, lo Stato favorisce questa emigrazione stagionale,  che procura alle città una manodopera a buon mercato e poco esigente e che fa entrare il denaro delle imposte. 
     

    8. Il « blocco » del XIX secolo. 

    All’inizio del XIX secolo, il Limousin è una delle regioni più povere di Francia. Le rendite sono miserevoli, gli strumenti e le tecniche non progrediscono. Non c’è denaro per migliorare le cose : niente denaro, niente lavoro salariato, niente sbocchi, poche strade (malgrado Turgot) e  la ferrovia è quasi inesistente. Tutto è deciso a Parigi in funzione dei bisogni della capitale. 
     

    9. L’emigrazione, le sue cause… 

    - Le proprietà sono tutte  molto piccole e non bastano a garantire la sopravvivenza. 

    - Occorrono dunque delle terre comuni, gestite in comune con delle severe regole comuni : è primordiale il principio di uguaglianza fra tutti. 

    - Occorre anche trasmettere questo bene intatto al momento dell’eredità. Ci deve quindi essere un solo erede che risarcirà i fratelli e le sorelle in denaro. 

    -  Coloro che sono esclusi dall’eredità  devono partire per  cercar lavoro altrove e  anche colui che ha ereditato deve partire per poter rimborsare la parte spettante ai fratelli. 
     

    10. … e le sue conseguenze. 

    Quando degli emigranti lasciano definitivamente il loro paese per installarsi altrove, sollevano la società d’origine e non gravano più sul suo destino. Nel caso di un’ emigrazione stagionale, gli emigranti che lasciano al paese terra, donne e bambini, fanno costantemente andata e ritorno , fra qua e là, fra città - da dove riportano i valori - e la campagna, fra il mestiere di contadino e quello di operaio/commerciante. Sono assenti ma hanno in mano il loro paese, di cui diventano in qualche maniera i leader.  Ci si può allora chiedere se questo fenomeno generi un rinnovamento, arricchisca le tradizioni e le faccia evolvere, oppure se contribuisca  soltanto a mantenerle e a frenare i cambiamenti. E’ quel che sembra sia successo nel Limousin. 

    Oggi comincia a delinearsi un altro movimento, in senso inverso : l’esodo dalle città verso le campagne. Il Limousin saprà accoglierlo ? 

    (texte de Marie-France Houdart traduit par Gracia Westphal pour l'Università Popolare Subalpina) 

    l'Università Popolare Subalpina

 
 
 
 
 
 
 
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